I lavoratori con disabilità della cooperativa sociale La Lanterna di Diogene coltivano la terra, curano il frutteto, allevano animali e cucinano, mettendo in pratica la filosofia di Slow Food. Il 28 febbraio la trasferta a Bologna per presentare a Eataly piatti e vini di loro produzione.
“Basta lavori ‘per finta’ al di sotto delle nostre possibilità, vogliamo qualcosa che ci piaccia e che sappiamo fare”. Per offrire ai ragazzi con disabilità un lavoro vero in un ambiente sano e dal clima umano, a Modena è nata una cooperativa sociale. Si chiama La Lanterna di Diogene, a Solara di Bomporto gestisce una fattoria e un’osteria ed è il frutto dell’esperienza educativa e terapeutica maturata all’interno del centro La Lucciola.
“Ho avuto la fortuna di crescere con questi ragazzi – racconta Giovanni Cuocci, oste – e ho visto la loro insoddisfazione quando hanno dovuto affrontare l’ingresso nel mondo del lavoro”. Con La Lanterna di Diogene, continua, “abbiamo dato vita alle cose che ci piaceva fare”. I ragazzi, che hanno disabilità di vario tipo (dalla sindrome di Down alla psicosi alla paralisi cerebrale), coltivano la terra, allevano gli animali e lavorano nell’osteria, aiutando i cuochi o servendo ai tavoli. Un modo per guadagnare denaro e avere soddisfazioni in un ambiente in un cui ognuno può crescere lavorando.
Alla Lanterna di Diogene ogni persona svolge il lavoro che è capace di fare: così c’è chi cura le galline, chi aiuta in cucina, chi coltiva l’orto e chi si occupa del frutteto. Attività che i ragazzi hanno imparato a svolgere al centro La Lucciola, dove gli spazi di terapia, lavoro e studio coincidono con gli spazi di vita. È stato così che i ragazzi hanno scoperto che per mangiare bene occorre usare ingredienti genuini. Per questo, alla fattoria si segue la filosofia di Slow Food, “buono, pulito, giusto”, si coltiva la terra e si allevano gli animali con pratiche biologiche.
- continua su http://www.emiliaromagnasociale.it/ >>
Nessun commento:
Posta un commento