Perché la scuola è il termometro dell'integrazione

La letteratura sottolinea come, sia per i ragazzi che per le ragazze appartenenti a minoranze culturali, l’investimento sulla formazione rappresenti non solo una risorsa strategica di mobilità e di emancipazione personale rispetto al destino prefigurato dal livello sociale dei propri genitori, ma anche, più in generale, un riscatto dall’esperienza stessa della discriminazione e della marginalizzazione.
Il primo indicatore utile per verificare l’influenza delle appartenenze di genere di fronte alle opportunità educative è il tasso di partecipazione dei giovani stranieri di entrambi i sessi nei diversi gradi di istruzione nel nostro Paese.
L’ipotesi sotto cui si possono analizzare i dati è quella del gender gap, ossia della asimmetria o disparità di accesso (attainement) e di livello di successo scolastico (achievement) a favore degli uomini, fenomeno ancora ampiamente diffuso in molti Paesi in via di sviluppo (Véron, 1999). La diversa fruizione, da parte dei giovani di entrambi i sessi, delle opportunità educative reca con sé non solo un problema di ‘accoglienza’ (apertura-chiusura del sistema delle chances) ma anche la possibile disuguaglianza misurata sul lungo termine (stratificazione degli effetti).
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