Concorso "La mia scuola a distanza"

Si è conclusa la prima parte del Concorso "La mia scuola a distanza" con la proclamazione dei vincitori delle tre categorie (Videoricette, videostorie e videomanuali)  ma la vera vittoria è stata la partecipazione di tutti questi ragazzi uniti dall'obiettivo comune di realizzare insieme un video che rappresentasse questa nuova esperienza scolastica a distanza. Il risultato è tangibile, le distanze sono state superate da un impegno comune e condiviso che ha prodotto degli autentici piccoli e grandi capolavori. Ma non è finita qui. Manca l'ultimo capitolo della consegna dei premi. Per l'occasione sarà allestito un buffet con le pietanze preparate con i pomodori coltivati nella sezione agraria come descitto nel videomanuale e  seguendo le istruzioni delle videoricette presentate, uno schermo sul quale saranno proiettate le videostorie del Concorso ed un contorno floreale di gerani. Oltre ai premi stabiliti dal regolamento del Concorso saranno distribuiti a tutti i ragazzi partecipanti gli attestati ed un piccolo gadget come ringraziamento per questa bellissima esperienza che ci ha fatto vivere dei momenti di gioia condivisa e ci ha dato la speranza di un mondo migliore. Grazie di cuore! A presto!

 Andrea e Lorenzo
Il risotto dell'amicizia

 Denis e Christian
Pizza Cri-Cri

 
Daniele e Robert
Ridi, ridi che Daniele ha fatto 
gli gnocchi

Davide, Beatrice e Iacopo
La pizza
 
 Giulia e Giovanni
Biscotti al burro
Bianco e nero messinese

 Karla e Veronica
Bandiera Dominicana

 Enrico e Ilaria
Il timballo 
 
         Gian Marco e Mattia
Distanti ma uniti

Riccardo e Ilaria
Cocktail tricolore Rickjila

 https://youtu.be/7aoLPvj-6TE
 


  Luca, Brandon, Fabian e Ludovico
I carbonari
Flaminia, Evelina e Akille
La lepre e la tartaruga

https://youtu.be/NBEe2_MFBmM
 Marco e Giulia
Didattica a distanza

 


  Alessio e Ludovico 
Le talee di gerani

  Sara e Gaia
Piantiamo i pomodori



LA PRESENZA A DISTANZA

 LA PRESENZA A DISTANZA

QUANDO L’ASSISTENZA SPECIALISTICA DALLE SCUOLE ENTRA NELLE VITE

L’emergenz
a Covid ha comportato uno  stravolgimento e una revisione del sistema scolastico nella sua totalità.   La  chiusura  delle  scuole  ha determinato la necessità di avvalersi di nuovi mezzi per permettere alla didattica  di  continuare  e  ciò  non senza  difficoltà.  La chiusura  delle scuole ha  determinato  la  necessità  di  avvalersi  di  nuovi  mezzi  per permettere alla didattica di  continuare  e ciò  non  senza  difficoltà.  La didattica in  aula  si  avvale  naturalmente  di  elementi  contestuali  che rendono il “qui e ora” dello studente un “essere lì per”:  l’aula funziona in un certo senso da contenitore e da contesto che  quantomeno  cattura  l’attenzione  dello  studente  ed  il  suo  “essere  lì  in  quanto tale”.  La didattica a distanza (DAD) ha così  dovuto adeguarsi e superare tutte le  difficoltà legate alla perdita di un  contesto  che,  da  un  punto  di  vista fenomenologico, richiedeva un certo tipo di attitudine e predisposizione. L’ambiente casalingo al  contrario,  contesto  extrascolastico, predispone il   ragazzo   a   stimoli   e  sollecitazioni  che  richiedono  una  maggiore autoregolazione al fine di impegnarsi  in  un  nuovo  modo  di  “essere a scuola”. Se la DAD ha richiesto un enorme sforzo da parte di ragazzi (e docenti) nell’ingaggiarsi in questa sfida obbligata, con tutte le difficoltà legate al “sentirsi a scuola” in  questa  nuova  esperienza,  un  discorso  ancora  più  delicato  riguarda  i ragazzi  con  difficoltà   dell’apprendimento  o  con  patologie   neurologiche  o  croniche  cui   possono associarsi difficoltà cognitive e comportamentali.

Il lavoro in un Istituto Superiore con ragazzi “diversamente abili”, per usare una terminologia che non amo, è estremamente complesso e richiede pazienza e cura, proprio come curiamo e coltiviamo ogni relazione nelle nostre vite. Il lavoro dell’assistente specialistico è quello di affiancare il ragazzo con difficoltà sostenendolo e coinvolgendolo nell’integrazione scolastica.

Quando a marzo è stata comunicata la notizia della chiusura delle scuole il futuro della figura dell’assistente specialistico è stato incerto: non essendo una figura preposta esclusivamente alla didattica ma alla relazione e a supporto dell’integrazione del ragazzo, solo dopo una decina di giorni è stata ufficialmente inserita tra le figure indispensabili alla DAD.

Naturalmente ogni ragazzo ha una sua storia, unica ed irripetibile, un suo modo di rapportarsi e di fare esperienza delle proprie difficoltà e spesso il contesto scuola assolve proprio alla funzione di facilitarlo nel costruire relazioni con i pari e nel provare a superare i propri “blocchi”.

Ovviamente questo discorso molto generale trova la sua applicazione concreta nel lavoro sul campo e nell’adattare l’intervento alle necessità di ogni ragazzo. In caso di patologie come la Sindrome del Cri du Chat o altre sindromi genetiche estremamente complesse, l’intervento dell’assistente specialistico fa più che mai leva sull’aspetto relazionale, sul contatto, sugli elementi sensoriali come il tatto, l’olfatto o la voce. Penso ad un ragazzo che seguo con cui la relazione è più che mai mediata dal tono con cui gli parlo, o dalle espressioni del volto. In questi casi naturalmente pensare ad una didattica a distanza diventa assolutamente complesso, ma non è stato impossibile.Attraverso l’utilizzo delle piattaforme e naturalmente l’aiuto prezioso delle famiglie che hanno accolto ben volentieri la proposta di tentare un’interazione a distanza, è stato chiaro che la DAD potesse trovare applicazione anche nei casi in cui senza la presenza diventa complicato perfino catturare l’attenzione del ragazzo o mantenerla viva per più di qualche secondo.

Direi che mai come in questi casi, più che di didattica, gli interventi DAD portati avanti durante questa quarantena hanno preso la forma di una “presenza a distanza”: un modo di esserci tutto nostro, personale, ritagliato e cucito sul modo di comunicare del ragazzo, sui suoi tempi, sul suo modo di dire “no”, sull’imparare ad accogliere suoi spunti e proposte.

Tutto questo è stato naturalmente introdotto da un iniziale periodo di confusione e smarrimento soprattutto degli addetti ai lavori, proprio a seguito della perdita di quel contesto che non è predisponente solo per i ragazzi ma anche per gli adulti. Gradualmente però, ogni intervento ha saputo trovare una sua forma e una sua modalità d’essere, allineandosi con le esigenze dei ragazzi e in molti casi è stato sorprendente ritrovarsi a lavorare adattandosi a quella che era la loro routine giornaliera al di là della partecipazione alle lezioni online. Abbiamo sperimentato proponendo e mettendo a tema vari laboratori, coinvolgendo più ragazzi e aiutandoli a costruire dei momenti di condivisione e integrazione assolutamente extra-ordinari.

Ancora una volta la differenza è stata giocata dalla relazione con il ragazzo e dal riuscire a riportarla in primo piano nonostante e al di là della differente modalità comunicativa. Ancora una volta la relazione dimostra di mantenere vivi i legami al di là del contesto in cui ci si incontra. In alcuni casi è stato più difficile recuperare l’assiduità di interazione con il ragazzo e in queste situazioni l’alleanza con la famiglia e la sua capacità di supportarlo è stata preziosa. L’esperienza della DAD con studenti con esigenze differenti segna secondo me una svolta nella possibilità di esserci per i ragazzi che sosteniamo nell’integrazione delle proprie esperienze nel contesto scuola. E’ stato possibile condividere momenti della giornata del ragazzo a cui non avremmo avuto accesso se avessimo continuato il nostro ordinario lavoro nelle scuole. Non avremmo proprio pensato di farlo. Non lo avremmo ritenuto possibile. Questa nuova modalità di comunicare e soprattutto i risultati ottenuti in termini di potenziamento e supporto dell’integrazione sociale e in termini della percezione di Sé e delle proprie esperienze da parte dei ragazzi stessi, ha fatto emergere delle potenzialità nuove che potrebbero rivelarsi molto efficaci se implementate nel momento in cui si riprenderà la didattica in presenza.

 

Sara Gaudenzi, Psicologa Psicoterapeuta, Assistente Specialistico presso l’Istituto Alberghiero Domizia Lucilla di Roma

 





CONCORSO "La mia scuola a distanza"

Sono state presentate le opere del Concorso "La mia scuola a distanza" che ha riscosso un notevole successo  tra gli alunni che, insieme ai loro tutor,  si sono impegnati a fondo per la  realizzazione dei video che sono una tangibile testimonianza della voglia di condividere esperienze inclusive e formative perseguendo lo stesso obiettivo , la creazione di un video, frutto di un lavoro comune.
Ecco le immagini di questi fantastici ragazzi protagonisti del Concorso:


LE VIDEORICETTE

  Andrea e Lorenzo
   Denis e Christian

 Daniele e Robert
   Davide, Beatrice e Iacopo 
 
      

 Giulia e Giovanni
Karla e Veronica


              Enrico e Ilaria
 

             Gian Marco e Mattia

       Riccardo e Ilaria
 

LE VIDEOSTORIE 

  Luca, Brandon, Fabian e Ludovico
  Flaminia, Evelina e Akille
            Marco e Giulia




I VIDEOMANUALI

 Alessio e Ludovico 
 Sara e Gaia

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Da   martedì 14 aprile AIPD propone   
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L'Istituto Domizia Lucilla, in collaborazione con la cooperativa Cassiavass e con le scuole della rete “Al di là del limite”, al fine di incoraggiare e sostenere le iniziative inclusive che stanno sorgendo spontaneamente in questo periodo di Didattica a distanza  ha promosso, per gli studenti della suddetta rete, il Concorso “La mia scuola a distanza” che prevede la realizzazione da parte di coppie di studenti, formate da un alunno disabile e da un alunno tutor,  di opere in video o disegni che rappresentino la loro partecipazione alle varie forme di Didattica a distanza. Ai primi tre classificati per ognuna delle quattro categorie previste, video ricette, video storie, disegni e tutorial per la coltivazione dei pomodori, verranno consegnati dei premi offerti dalla Cooperativa Cassiavass e dallo stesso istituto promotore. La cerimonia di consegna dei premi sarà svolta appena sarà possibile, compatibilmente con le esigenze sanitarie, presso una delle due sedi dell'IISS Domizia Lucilla. Per l’occasione sarà allestito un buffet con le pietanze preparate secondo le ricette vincitrici, utilizzando in particolare i pomodori coltivati presso la sezione agraria del nostro istituto. Saranno proiettati i video vincitori e saranno esposti i disegni presentati. 




Mi chiamo Alice Cuzzaniti e sono da 12 anni  assistente alla comunicazione LIS. Da 4 anni lavoro come assistente specialistico presso l'Istituto Alberghiero Domizia Lucilla.

La mia formazione, la mia attività, i miei interessi si concentrano sul diritto alla comunicazione in un'ottica di piena partecipazione sociale delle persone con disabilità comunicativa. Ci sono infatti molte persone che pur essendo udenti sono non-vocali.
Si tratta di una categoria composita, perché alla base di una disabilità comunicativa possono esserci varie condizioni eziologiche e questo purtroppo rende problematico il loro studio dal punto di vista della psicologia dello sviluppo tipico e atipico. Sul piano teorico e della ricerca quindi le linee di sviluppo connesse alla disabilità comunicativa vengono poco affrontate. Nelle scuole invece esistono molte pratiche virtuose che rappresentano un esempio di percorso educativo e d'inclusione, un grande patrimonio di conoscenza e di sperimentazione sul campo.
La Lingua dei Segni Italiana, lingua che viaggia sui canali visivo e motorio, può garantire a tutte le persone con disabilità comunicativa  il pieno sviluppo delle  potenzialità di sviluppo, la possibilità di esprimersi  e di partecipare attivamente alla vita sociale. Questa possibilità ancora oggi  viene raramente prevista  nei progetti riabilitativi . E'  nelle scuole che invece viene più spesso compresa la necessità e il diritto ad un percorso che preveda l'esposizione alla LIS.
 Il mio lavoro quotidiano si inserisce in questo quadro, all'interno di una comunità scolastica attenta e responsiva. E' un lavoro animato dallo sforzo di superare il "nostro" limite : il limite, pregiudizio, in cui incorre la persona normodotata che incontrando qualcuno che non parla non sa immaginare quanto l'altro abbia da comunicare, da dare!
Attraverso un approccio multimodale e intersoggettivo ( come metodologicamente definito dalla Dott.ssa Luisa Gibellini) , avvalendomi della LIS, provo semplicemente a conoscere i ragazzi che seguo, cerco di costruire le condizioni che rendano possibile ascoltarli per poi provare ad accompagnarli verso una dimensione condivisa. 
Ringrazio di cuore il Professore Roberto Ambrosino per l'occasione di crescita e di scambio che mi offre coinvolgendomi in questo spazio di confronto.   


Ciao a tutti! Mi presento, sono Matteo Bucci, e mi occupo dell'educazione dei ragazzi disabili, sia come assistente specialistico presso la sede alberghiera dell' IISS “Domizia Lucilla”, sia nella realizzazione di laboratori pomeridiani di socializzazione e sportivi per alcune associazioni.
A scuola mi occupo di sostenere i ragazzi disabili nei processi inclusivi e nelle relazioni sia all'interno del gruppo classe, promuovendo la socializzazione con i compagni, sia all'esterno, tramite gli stage presso le varie aziende ricettive e di ristorazione del nostro territorio, in vista di un loro inserimento sociale. Mi ritengo fortunato perchè il lavoro quotidiano con i miei alunni mi arricchisce umanamente grazie ai loro sorrisi e abbracci , alla sincerità con cui si rapportano con me e con gli altri, nel vedere realizzati gli obiettivi prefissati tanto desiderati. Ringrazio il prof. Roberto Ambrosino per l'opportunità che mi ha dato di potermi esprimere in questo spazio virtuale, in cui mi propongo di condividere esperienze ed emozioni legate alla mia professione.

Buongiorno a tutti.

Mi presento, sono Fratticci Luana, assistente specialistico e coordinatrice degli assistenti dell'Istituto Domizia Lucilla sezione agraria. 
Ringrazio il prof. Ambrosino per avermi dato la possibilità di accesso a questo Blogger.
In questo periodo di emergenza per il Covid-19 ritengo opportuno non lasciare soli i nostri ragazzi speciali e quindi vorrei far emergere progetti che facciamo quotidianamente. Stare a contatto con loro anche se a distanza è sempre una grande opportunità di crescita sia per noi che per loro.
Il mio ruolo a scuola è quello di mediare tra l'alunno speciale e i compagni facendolo socializzare il più possibile, adesso invece il mio ruolo è quello di farli sentire sereni e di condividere esperienze, pensieri e situazioni che, credetemi, sono davvero formidabili. Si scopre sempre un modo nuovo, fatto di tante emozioni e soddisfazioni.
Il nostro lavoro è fondamentale per la loro crescita e per la loro autostima che, purtroppo, non riescono ad acquisire da soli ma hanno bisogno del nostro aiuto anche perchè viviamo in un mondo che a volte è un pò crudele con loro.
Sono orgogliosa del lavoro che svolgo perchè ogni volta che guardo il viso dei miei ragazzi mi accorgo che non c'è cosa migliore di stare insieme a loro.

Il progetto "Al di là del limite"


Buongiorno a tutti. Ringrazio  il prof. Balocco che mi ha concesso di ripristinare e amministrare il blog da lui creato. Mi presento. Sono Roberto Ambrosino  docente dell'istituto Domizia Lucilla e referente  di una rete di scuole che da anni porta avanti il progetto Al di là del limite attivando  molteplici iniziative inclusive in collaborazione con altri istituti.
Il titolo del progetto "Al di là del limite" è stato scelto in quanto ci piace considerare il limite non come un ostacolo insormontabile ma come un obiettivo raggiungibile e perpetuamente rinnovabile. Con la consapevolezza che i nostri alunni con disabilità hanno tutte le carte in regola per raggiungere ogni volta  traguardi sempre più impegnativi noi cerchiamo di sostenerli  nei loro percorsi di crescita e, interagendo con loro, ci arricchiamo vivendo esperienze veramente suggestive ed emozionanti.

Al titolo ho voluto aggiungere Condivido, ergo sum proprio per sottolineare la valenza fondamentale che in questo periodo di grande difficoltà riveste la possibilità di condividere le nostre esperienze. La frase Condivido ergo sum fu pronunciata la prima volta dal creatore di Facebook Mark Zuckerberg che durante il summit Web 2.0 del novembre 2008, espresse la propria versione della celebre legge di Moore. Secondo quest'ultima il numero di transistor su un chip raddoppia ogni due anni: la legge di Zuckerberg, invece, suona così: "Ogni anno la gente condivide il doppio dell'informazione condivisa l'anno precedente". Tre anni dopo, Zuckerberg mostrò dati alla mano che la predizione era stata confermata: la curva dello sharing sul suo social network aveva un andamento esponenziale.  

La condivisione ha varie forme: si condivide un pensiero, un'opinione, un segreto ma anche un sorriso un'emozione un sentimento. In questo periodo così particolare mi  sembra veramente importante la nostra funzione come docenti. Abbiamo la possibilità di condividere le nostre esperienze, di stimolare nei nostri alunni una vera e propria  comunione di sentimenti, un atteggiamento di vita aperto alla solidarietà. In questo periodo di isolamento forzato per i  drastici ma necessari interventi di contrasto al contagio del Covid-19 la condivisione rappresenta l'arma fondamentale che il genere umano ha per combattere non solo questa battaglia contro il virus ma anche per ritrovare quei valori umani, sociali e affettivi che nel tempo si erano affievoliti. Per rigenerare questo blog ho invitato a collaborare con me Alice Cuzzaniti, Luana Fratticci e Matteo Bucci.



Aggiungo un video che hanno girato assistenti e docenti del nostro istituto insieme agli alunni nel 2012. Buona visione!


Eugenia Cheng, la prof che insegna la matematica con torte, biscotti e marmellata



Cornetti e pan di Spagna sulla cattedra per spiegare formule e teoremi. Eugenia Cheng ha trovato un modo “dolce” per far capire la matematica a tutti, e lo racconta in un libro e su Youtube
Quando associamo un’informazione a un’immagine, la nostra mente la ricorda meglio. Allo stesso modo, se colleghiamo un concetto astratto, come la matematica, a qualcosa di fisico, come una fetta di torta o un biscotto, improvvisamente anche i numeri e le formule saranno più semplici da capire. E’ quanto sostiene Eugenia Cheng, insegnante 40enne inglese originaria di Honk Kong. Cheng è una professoressa associata di matematica pura all’Università di Sheffield, nel Regno Unito, e ricercatrice nella School of the Art Institute of Chicago.
- continua la lettura su http://ischool.startupitalia.eu/

Montecatini Terme. Food&Book, la cultura del cibo, il cibo nella cultura

Dal 14 al 16 ottobre 2016 a Montecatini Terme, in Toscana, si terrà la quarta edizione del festival “Food&Book, la cultura del cibo, il cibo nella cultura”, con protagonisti noti scrittori che nei loro romanzi raccontano il cibo e chef che lo esaltano nelle loro ricette e spesso in libri di successo.
Si conferma anche quest’anno la presentazione in anteprima nazionale di “Slow Wine 2017″, la guida dei vini di Slow Food (sabato 15 ottobre al Teatro Verdi) cui seguirà (alle Terme Tettuccio) la degustazione dei vini premiati alla presenza di oltre 500 produttori provenienti da tutta Italia.
L’ingresso alle Terme Tettuccio per Food&Book è gratuito, limitatamente agli spazi in cui si svolge il Festival
INFO: http://www.foodandbook.it/