La « preside coraggio» vince la prima battaglia



«Quando mi hanno detto che al telefono c'era il ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo mi sono sentita svenire. Non ci potevo credere. Dopo mesi passati a denunciare inutilmente lo scandalo della Viviani finalmente qualcuno si stava interessando alla mia scuola, ai miei ragazzi, al Parco Verde, a questo posto dimenticato da Dio e dagli uomini».
Parla Eugenia Carfora, la preside coraggio «raccontata» il 21 novembre da un'inchiesta di Corriere.it, quella che fa anche da segretaria e da bidella perché né i docenti né il personale non docente vuole andare a lavorare nella sua scuola. Lì c'è troppa delinquenza, la camorra fa paura. Si, proprio lei, quella che la mattina prima di andare in classe bussa alle porte del rione per trascinare i ragazzi a scuola. E al Parco tutto questo non piace. Qui l'evasione è al 49 %. Uno su due non frequenta le lezioni. I ragazzini sono manovalanza per la criminalità organizzata. Prima che arrivasse lei, nelle classi si nascondevano le pistole e lo stabile crollava a pezzi.
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