Dall’oasi dell’hamburger al tempio della gastronomia, il ristorante è una vera e propria istituzione della vita contemporanea. Per quale motivo? Quali bisogni è chiamato a soddisfare e quali è riuscito a imporre alla nostra esperienza quotidiana? In questo stuzzicante volume Appelbaum viaggia per l’America e l’Europa ed esplora il significato sociale del ristorante – alla scoperta di ciò che dovremmo aspettarci o addirittura esigere dall’esperienza gastronomica.
Sin dalle origini, nella Francia prerivoluzionaria, il ristorante ha sempre ispirato sentimenti contraddittori e servito propositi contrastanti. Da un lato ha incarnato una decisiva forma di emancipazione: il piacere dell’accoglienza, della socievolezza e della convivialità. Dall’altro ha incoraggiato il consumismo narcisistico, lo sfruttamento del personale di ristorazione e l’illusione degli avventori.
Attingendo al lavoro di scrittori come Grimod de la Reynière, Jean-Paul Sartre, Isak Dinesen e M.F.K. Fisher e assaggiando i cibi più svariati – dai maccheroni al formaggio serviti durante la pausa pranzo a Londra alle ostriche e salsicce della costa francese –, Appelbaum giunge alla conclusione che i ristoranti sono una peculiarità del nostro essere ed espressioni di ciò di cui abbiamo bisogno in quanto esseri umani. E per questa ragione, nonostante contribuiscano in un certo senso alle diseguaglianze, possono anzi essere un veicolo di promozione di interessi culturali democratici.
Fornendoci una lettura unica e originalissima dell’esperienza gastronomica, piacevole, curiosa e allo stesso tempo erudita, Appelbaum ci regala un contributo nuovo ed essenziale sulla storia della critica gastronomica e sui rapporti che intercorrono fra cibo, letteratura, storia, filosofia e società.
De Gustibus
Alla ricerca dell'esperienza gastronomica
Robert Appelbaum
Odoya
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